Carico di carboidrati: quando e come farlo? È davvero necessario?
Quando si avvicina una gara o un importante obiettivo di resistenza, molti atleti di resistenza ricorrono a una nota strategia nutrizionale: ricarica di carboidrati (o "carb loading"). Promette di aumentare le riserve di energia e ritardare l'affaticamento, ma è davvero necessario per ogni gara? A chi è destinato e, soprattutto, come può essere applicato efficacemente senza rischiare l'effetto opposto?
In questo articolo faremo il punto su cosa dice la scienza, sugli errori da evitare e sulle best practice per massimizzare le tue prestazioni nel grande giorno.
1) Perché ricostituire le riserve di glicogeno?
Le glicogeno è la forma in cui il corpo immagazzina i carboidrati, principalmente nei muscoli e nel fegato. Durante l'esercizio di resistenza prolungato, è il fonte di energia preferitaIl problema è che queste riserve sono limitato.
In media, un atleta può immagazzinare:
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environ 400-500 g di glicogeno muscolare, ovvero da 1600 a 2000 kcal,
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Et 80-100 g di glicogeno epatico, ovvero da 300 a 400 kcal.
A intensità da moderata ad alta, queste riserve possono essere esaurite in 1h30 a 2hEd è proprio qui che entra in gioco il carico di carboidrati: consente di aumentare al massimo queste scorte, per durare più a lungo ad alta intensità.
2) Cosa dicono gli studi
La ricerca è chiara: per sforzi di resistenza prolungati, la il carico di carboidrati migliora le prestazioniUna meta-analisi di Burke et al. (2011) ha mostrato un guadagno medio dal 2 al 3% durante gli eventi che superano i 90 minuti.
Altri studi classici confermano questo beneficio:
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Karlsson e Saltin (1971) hanno osservato un miglioramento significativo nelle prestazioni della maratona,
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Sherman et al. (1981) hanno dimostrato un tempo prolungato fino all'esaurimento nei ciclisti che seguono un protocollo di carico di carboidrati,
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Jeukendrup et al. (2000) hanno dimostrato una migliore conservazione della potenza alla fine del triathlon di lunga distanza.
Ma attenzione: meno di 90 minuti di sforzo, i profitti diventano quasi zeroo addirittura controproducenti (aumento di peso temporaneo, disturbi digestivi, ecc.).
3) Quando dovrebbe essere implementato?
La ricarica di carboidrati non è una strategia universaleDeve essere usato saggiamente, a seconda dell'obiettivo e della durata dello sforzo.
È utile per:
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Eventi di durata superiore a 90 minuti : maratona, trail, triathlon, ciclosport…
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Sequenza di sessioni lunghe (allenamento, ultra, consecutive).
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Punta a prestazioni ottimali ad alta intensità.
È inutile, o addirittura non consigliato per:
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Test brevi (< 1h15).
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Uscite di allenamento classiche.
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Periodi di perdita di peso o di rigorosa gestione dell'apporto calorico.
4) Come ricaricare in modo efficiente? Il protocollo moderno
I vecchi metodi si basavano su un deplezione dei carboidrati seguito dal “refeeding”. Troppo restrittivi, furono in gran parte abbandonati.
Oggi, il protocollo più efficace e meglio tollerato si basa su:
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Una aumento dell'assunzione di carboidrati per 1-3 giorni prima del test,
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Senza fase di esaurimento,
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Associato ad una graduale riduzione del volume di allenamento.
In generale, le raccomandazioni suggeriscono Da 8 a 12 g di carboidrati per kg di peso corporeo al giorno.
Esempio: per un atleta di 60 kg → Da 480 a 720 g di carboidrati al giorno.
Può sembrare tanto... e lo è! Da qui l'importanza di privilegiare alimenti facilmente digeribili con un indice glicemico da moderato ad alto, limitando fibre, grassi e proteine.
5) Quali alimenti dovresti privilegiare?
Ecco alcune fonti ideali per raggiungere questo obiettivo:
I carboidrati complessi come pasta bianca, riso basmati, semola, patate
I carboidrati semplici : composte, frutta matura come banane, succhi di frutta, barrette energetiche, bevande a base di carboidrati, polvere di maltodestrina (facile da digerire e dosare)
Da evitare invece legumi, verdure crude o ricche di fibre, prodotti grassi o ad alto contenuto proteico perché rallentano la digestione e alimenti sconosciuti o non testati durante l'allenamento.
Se lo tollerate, potete conservare una piccola porzione di verdure cotte.
E non dimenticare: il glicogeno è conservato con acqua (circa 3 g di acqua per 1 g di carboidrati). L'idratazione deve quindi essere aumentata (circa da 30 a 40 ml/kg/giorno), senza eccessi.
5) Errori comuni
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Mangiare troppo in una volta : è meglio distribuire i carboidrati nell'arco della giornata.
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Dimenticare di testare il protocollo durante l'allenamento : è rischioso il giorno del D-Day.
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Misurazione errata delle quantità : il sottodosaggio non è efficace, il sovradosaggio può causare problemi digestivi.
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Ignorare i segnali digestivi : Non dovresti forzarti al punto da provare nausea o disgusto.
In sintesi
Tipo di sforzo |
Consigliato per il rifornimento di carboidrati? |
Gara di oltre 90 minuti |
✅ Sì, benefici comprovati |
Gara di durata inferiore ai 90 minuti |
❌ No, spesso inutile |
Obiettivo di prestazione a lungo termine |
✅ Altamente raccomandato |
allenamento quotidiano |
Passaggio necessario |
La parola della fine
La ricarica di carboidrati Non è un mito: è una strategia solida e scientificamente validata per migliorare le prestazioni di resistenza prolungata. Basta sapere quando e come usarla. Se ben pianificata, testata in anticipo e adattata alle proprie esigenze specifiche, può aiutare a raggiungere un nuovo livello... e forse a evitare il temuto "muro" durante la prossima gara.